La Federazione italiana del Droit Humain festeggia la Giornata internazionale della Fratellanza, massonica e profana. Da 127 anni, infatti, la Massoneria mista porta nel mondo l’opera cominciata nel Tempio.

Fratellanza

Un dipinto di Daniel Lifschitz

Sulla fratellanza molto si è detto e scritto, ma – come spesso accade per i termini più  generici – la discussione ha sempre avuto in sé una buona dose di ambiguità e quindi di imprecisione. Si pensi solo alla parola “amore” che per noi è univoca mentre i Greci, che possedevano una più raffinata articolazione mentale, soprattutto in materia spirituale, ne utilizzavano diverse: “eros”, “filìa”, “agape” e, nel suo aspetto più basso e carnale, addirittura “porné”.

LA FRATELLANZA NELLA STORIA UMANA

Così anche la parola fratellanza nel tempo e nel mondo è stata declinata in tanti significati e contesti diversi: da quello strettamente famigliare a quello iniziatico, da quello lavorativo a quello religioso, da quello politico a quello addirittura criminale. Erano fratelli i primi cristiani, i seguaci di Iside o di Mithra, i Rosacroce, gli scalpellini medievali, i carbonari e i tanti congiurati della storia, i primi rivoluzionari francesi, i membri degli ordini monastici, i Fedeli d’Amore, gli appartenenti alle conventicole evangeliche e carismatiche, gli affiliati alla vecchia mafia o alla Sacra corona unita, i partiti politici, soprattutto quelli a più forte contenuto ideologico, e così via.

Fratellanza massonica e profana

Rivoluzionario francese col tipico berretto frigio, rappresentazione della Libertà che propaganda la Fratellanza.

Nel mondo profano, in fondo, basta avere degli interessi materiali comuni per essere in qualche modo fratelli. Le élites o, meglio, le oligarchie che si spartiscono il potere politico ed economico sono forme di fratellanza deteriore che presuppongono comunità di interessi, di intenti, di azione, spesso con un forte sostrato solidaristico che, in altri ambienti e per altri scopi, sarebbe addirittura apprezzabile.

Fra i vari tipi di fratellanze sopra indicate, è possibile individuare quattro tipi fondamentali: quelle di interessi, quelle ideologico-culturali, quelle religiose, quelle iniziatiche. E la Massoneria non può che essere ascritta a queste ultime, anche se, molto spesso, ha anche rivestito i caratteri delle altre. In troppe occasioni la Massoneria ha cioè ceduto a quelle che i religiosi chiamano le “lusinghe del mondo” diventando ciò che non doveva essere. Intendiamoci: la Libera muratoria non è solo una fratellanza iniziatica chiusa nelle catacombe  o nell’esoterismo; è, ed ha sempre voluto essere, un progetto per l’umanità, esattamente come il cristianesimo è, ed ha sempre voluto essere, anche una forza di trasformazione del mondo e della storia.

UN ELEMENTO FONDANTE DELLA FRATELLANZA

Che cosa ha fatto del cristianesimo una visione spirituale che si è imposta nel mondo, cosa che non hanno saputo fare altre religioni dell’antichità cancellate dalla storia? Oltre all’associazione col potere politico nel quarto secolo, senz’altro l’originario e forte senso di fratellanza solidaristica che sin dall’inizio lo caratterizzava e che invece era quasi completamente assente nelle altre religioni dell’epoca. Senza la condivisione del pane materiale fra confratelli ricchi e poveri il cristianesimo sarebbe rimasto una delle tante religioni che popolavano allora l’area mediterranea e che poi si sono dissolte.

Così la Massoneria deve la sua sopravvivenza – ma anche la sua fortuna secolare – al senso di fratellanza che lega i suoi membri. Una fratellanza che però ha due direzioni: una interna che lega i suoi consociati, e una esterna che la proietta verso i suoi simili i quali, pur essendo profani, non sono al di fuori dei suoi interessi, della sua sollecitudine e del suo progetto storico e umanistico.

MA QUAL È LA VERA NATURA DELLA FRATELLANZA MASSONICA?

Dando vita al Droit Humaini suoi fondatori hanno creato la Massoneria mista affinché l’ideale e il sentimento di Fratellanza non fossero limitati all’espressione di una buona intenzione, ma davvero si instaurassero nel mondo del XX secolo, il più caotico e cangiante della storia, fornendo strumenti e punti di riferimento che ne fossero all’altezza. Celebrare la giornata internazionale della Fratellanza vuol dire rinnovare la lungimiranza di un Ordine dalle caratteristiche inedite. Massoneria mista di interi popoli, tradizioni, etnie, credi religiosi anche molto diversi tra loro introducendo l’internazionalismo e abbattendo le differenze di genere, fino ad allora impensabile.

Monumento a Maria Deraismes, di Louis-Ernest Barrias, bronzo, 1898, Piazza delle Épinettes, Parigi (17° arrond.) – La statua originale fu inaugurata lo stesso anno della sua creazione.

I Fratelli e le Sorelle sono legati da un sentimento che ha nella comune iniziazione il suo anello forte. L’iniziazione è una esperienza che avviene in un determinato momento del tempo che ognuno di noi ricorda con precisione e commozione. Ma, come in tutte le esperienze iniziatiche, esso perdura poi nel tempo: è un mutamento del proprio piano esistenziale che ha effetti permanenti. È un momento sacro che diventa tempo sacro. E questo lo si percepisce ogni volta che nel Tempio si ha appunto la misteriosa congiunzione di un luogo sacro con un tempo sacro in cui il Fratello o la Sorella coglie intensamente una comunione quasi religiosa con tutti gli altri. È un fatto intellettuale, sentimentale e fisico, tre piani che insieme costituiscono l’esperienza spirituale della Loggia.

Come l’eucarestia per il cattolico è la ri-attualizzazione a un tempo mentale e fisica del sacrificio di Cristo avvenuto in un tempo lontano con tutta la sua potenza salvifica, così la presenza in Tempio, assieme ai Fratelli e alle Sorelle, è per il massone la ri-attualizzazione del momento della sua iniziazione. L’iniziazione di allora diventa l’iniziazione perenne, nel presente e nel futuro.

E nel momento i cui i Fratelli e le Sorelle rivivono questa antica esperienza,  trasportata nel presente, di una comunione piena di senso di appartenenza, ecco che nasce la percezione della fratellanza iniziatica, radicalmente diversa da ogni altra forma di fratellanza profana, spesso anche di quelle che appaiono spiritualmente più elevate. Tutto il rituale massonico, nei vari gradi, dall’apertura alla chiusura dei lavori è retto da questo senso di comunione che genera una splendente fraternità, intesa come accesso e permanenza in un universo condiviso dove brilla una luce invisibile ma perfettamente percepibile.

Ma nel rituale c’è forse un momento che tutti noi viviamo con particolare felicità, dove la fratellanza massonica e iniziatica viene percepita con più intensità: la Catena d’unione.

Catena D'Unione - Eggregore - Fratellanza

La Catena d’Unione – uno dei simboli più evidenti della Fratellanza durante la ritualità.

FRATELLANZA MASSONICA E PROFANA – L’EGGREGORE

È un momento intenso in cui la vicinanza e l’unione fisica delle mani guantate connette le nostre energie individuali e le moltiplica in un fenomeno spirituale dove l’Eggregore è più della somma delle sue parti.

Ogni volta che nel Tempio compiamo il rituale antico che ci è stato tramandato nel tempo e, contemporaneamente, siamo coscienti che in mille altri angoli del mondo altri Fratelli e Sorelle, in quel preciso momento, stanno compiendo gli stessi gesti, pronunciando le stesse parole, mantenendo gli stessi silenzi, allora noi percepiamo chiaramente e intensamente il significato di quella parola “fratellanza” che qui stiamo indagando.

Naturalmente questa fratellanza iniziatica non nasce con l’apertura dei Lavori rituali e non muore con la loro chiusura, altrimenti sarebbe poca cosa. Fra quei due momenti essa viene amplificata, rinnovata, rigenerata in un presente che ha il profumo dell’eternità, e poi prosegue e viene irradiata fuori dal Tempio, viene innestata nella vita quotidiana dei Massoni con due modalità differenti ma ugualmente intense.

LA FRATELLANZA DENTRO E FUORI IL TEMPIO MASSONICO

Essa permane nei rapporti profani tra Fratelli e Sorelle e genera una totale disponibilità nei confronti e nei rapporti reciproci, e porta talvolta al fatto curioso di riconoscersi come Massoni anche se non ci si è mai incontrati né visti, quasi si fosse sviluppata in noi una sorta di particolare sensitività sul piano sottile.

Ma la fratellanza nata nei templi si irradia anche verso i profani. Essa genera nel Massone una sensibilità diversa nei confronti degli esseri umani, una maggior attitudine a comprendere le ragioni degli altri, le loro necessità, le loro sofferenze e le loro aspirazioni sul piano individuale; e in seguito produce anche quella attitudine a immaginare e costruire mondi migliori che diventa progettualità culturale, sociale, politica e quindi, molto spesso, reale costruzione di un umanesimo in grado di rimodellare la storia. Anche se non è tanto la Massoneria a fare tutto ciò bensì i Massoni, in quanto uomini e donne giusti e umanamente formati nei templi all’esercizio della ragione, della tolleranza e, appunto, di quella meravigliosa virtù che noi chiamiamo fratellanza.