La Massoneria mista ricorda le Foibe. Dopo solo poche settimane dalla giornata in cui il mondo intero ricorda la Giornata della Memoria della Shoah (qui il nostro articolo) nella quale morirono oltre 15 milioni di persone, il 10 febbraio si commemora in Italia un’altra pagina buia, frutto di quel decennio maledetto iniziato con l’invasione della Polonia nel settembre 1939 che vide lo svolgersi della seconda guerra mondiale e stabilì le basi della nuova divisione del mondo con la cortina di ferro: l’esodo degli Italiani dall’Istria e dalla Dalmazia e le vittime delle foibe.
TUTTI SAPEVANO, NESSUNO PARLÒ
Tutti sapevano di questa operazione di pulizia etnica che si protrasse anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma tutti tacquero. Da una parte c’era l’Italia, non priva di responsabilità risalenti al recente passato fascista, dall’altra gli alleati che voltarono la testa per far finta di non sapere, intenti com’erano a creare le premesse di una nuova divisione del mondo. Tutti fecero finta di non vedere: alcuni negarono, gli esecutori addussero motivazioni politiche, altri se ne lavarono le mani perché coinvolti nel patto scellerato di una ripartizione di territori e risorse da parte delle potenze vincitrici. Una cortina di ferro che durò fino alla fine degli anni ’80 e che divise il mondo delle democrazie occidentali da quello dell’est comunista.
Fu così che in Istria e Dalmazia la presenza di lingua italiana che durava da più di 500 anni, utilizzando la facile semplificazione “italiano uguale fascista”, in pochi anni fu fisicamente quasi del tutto eliminata. I pochi che rimasero per salvarsi dovettero nascondere la propria discendenza cambiando spesso anche il proprio nome.
Il genocidio è una pratica antica nella storia dell’uomo. Esprime la violenza assoluta che va oltre la guerra, con cui spesso si intreccia, che pretende di risolvere le dispute tra gruppi sociali con l’annientamento sistematico della stirpe di chi soccombe; non si accontenta della vittoria, pretende l’estinzione completa del nemico.
Nella storia dell’Uomo colpisce la dimensione e la scientificità del genocidio della Shoah che coinvolse circa 6 milioni di ebrei, ma pure con numeri inferiori, altri eventi dello stesso tipo conservano lo stesso orrore e sono avvenuti in tempi recenti proprio vicino a noi. Uno tra questi fu, a parere di molti, proprio la pulizia etnica che perpetrò il regime Jugoslavo sugli Italiani dalmato-giuliani, ma ricordiamo anche la Turchia di Ataturk dove furono perseguitati sistematicamente gli Armeni e solo pochi anni fa il genocidio operato dai serbi di Bosnia che culminò con la strage di bosniaci mussulmani a Srebrenica.
La Civiltà Umana solo di recente ha iniziato a porsi il problema di darsi delle regole per i conflitti che da sempre rappresentano la malattia più grave della specie umana. La firma della convenzione di Ginevra, che è stato il primo tentativo di porre norme condivise alla conduzione della guerra, risale solo al 1864. Per il genocidio però non era stata inventata ancora nemmeno una definizione. Il Primo Ministro inglese Winston Churchill nel 1941 parlando dell’Olocausto non sapeva nemmeno dargli un nome e lo definì “un crimine innominabile”. Solo dopo la seconda guerra mondiale ci si pose il problema di riconoscere il concetto di “genocidio”. Nella nascente Organizzazione delle Nazioni Unite delegati di tutto il mondo discussero i termini di una legge internazionale contro tale crimine. Varato nel 1948, il testo finale, la Convenzione delle Nazioni Unite per la Prevenzione e la Repressione del Genocidio entrò in vigore il 12 gennaio 1951.
LA MASSONERIA CONDANNA OGNI PULIZIA ETNICA
Purtroppo la firma di una convenzione non ferma le armi e l’odio che porta gli uomini a compiere questi atti contro l’umanità. I Tribunali Internazionali negli ultimi anni hanno lavorato in maniera esemplare. Si sono occupati di genocidi in Bosnia, in Ruanda, nel Darfour, ma purtroppo i giudici arrivano tardi, a cose avvenute.

Massoneria: Ordine Massonico Misto Internazionale di Rito Scozzese Antico ed Accettato LE DROIT HUMAIN
Noi Massoni de Le Droit Humain crediamo che oltre al rispetto internazionale dei Trattati e al supporto delle organizzazioni che denunciano questi fatti, sia necessario realizzare un’opera di prevenzione ben prima che tutto questo avvenga.
Si legge: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie”, ma queste non devono rimanere solo parole scritte nell’articolo 11 della Costituzione Italiana, sono concetti che devono entrare nella coscienza di ciascun cittadino. La Libertà, l’Uguaglianza e la Fratellanza che ogni massone è impegnato a perseguire personalmente, devono innanzitutto trovare posto nel DNA di ogni uomo. I Massoni si impegnano a farlo in primo luogo su loro stessi, convinti come sono che nel futuro della Civiltà Umana sia possibile bandire le armi come strumento di confronto e difesa degli interessi di gruppi o nazioni.
In uno dei nostri Rituali si dice chiaramente che la Massoneria è innanzi tutto progressiva, significa che ha come obiettivo il progresso dell’Umanità, crediamo quindi che sia possibile un cambiamento. Occorre rifiutare di accettare la violenza e la guerra, perché non basta più dire “è sempre stato così”. Il nostro impegno è cambiare nella direzione del bene, convinti come siamo che il cammino del progresso civile potrà essere lento, ma è possibile.
Il primo passo è ricordare, senza alibi o giustificazioni gli orrori avvenuti, riconoscendo colpevoli e circostanze, il secondo è rifiutare con metodo la violenza fin da oggi, partendo da quella più elementare. Iniziamo dal bandire le parole che possono facilmente diventare pietre, come dimostra la storia di questi mesi recenti. Perché la violenza è come una valanga, inizia con poco, con un odio sussurrato, ma può diventare rapidamente una gigantesca frana che non è più possibile controllare.
Il nostro impegno rivolto oggi a ricordare gli orrori della storia si manifesta tutti i giorni nel tentativo di cambiare le premesse, denunciare i tentativi di sopraffazione del diverso e delle minoranze, perseguendo invece azioni di inclusione e tolleranza.
Per questo oggi la Massoneria mista ricorda le Foibe. Come sempre nella sua storia fin dalla sua nascita nel 1893, le Droit Humain combatte per difendere i diritti di tutte le persone senza distinzioni, guardando soprattutto a chi non ha voce, a chi ha meno forza per affermarli, perché la diversità e la solidarietà hanno una forza maggiore della violenza della sopraffazione. Ricordare oggi quello che è accaduto agli italiani in Istria e Dalmazia per noi significa rafforzare questi principi.