Il più di noi la conosce come Convenzione di Istanbul, ma il suo nome per esteso, è bene ribadirlo, è Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.
Fu approvata il 7 aprile 2011 dal Consiglio d’Europa e aperta alla firma l’11 maggio 2011 a Istanbul. Il trattato si propone di prevenire la violenza, garantire la protezione delle vittime e assicurare i colpevoli alla giustizia. È stato firmato da 32 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è stata il primo paese a ratificarla. È il primo trattato vincolante al mondo per prevenire e combattere la violenza contro le donne, poiché impone ai governi di adottare una legislazione che persegua gli abusi e la violenza domestica, lo stupro coniugale e le mutilazioni genitali femminili (leggi il documento ufficiale)
In Italia, il 19 giugno 2013, dopo l’approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha votato il documento con 274 voti favorevoli e un solo astenuto.
UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ: LA TURCHIA REVOCA LA PROPRIA ADESIONE ALLA CONVENZIONE DI ISTANBUL
Ieri, a nove anni dalla ratifica, il Presidente Erdoğan ha revocato per decreto l’adesione della Turchia alla Convenzione, un fatto di clamorosa gravità, un passo indietro intollerabile per la tutela dei diritti e della libertà, sia degli individui che dei popoli. Un crimine contro l’Umanità che la Federazione italiana dell’Ordine massonico misto internazionale Le Droit Humain condanna severamente.
Noi Massoni del Droit Humain non possiamo che respingere l’ottusità di alcuni commenti che in queste ore giungono dall’ala conservatrice del Paese a motivazione della revoca. La Carta incoraggerebbe il divorzio minando così l’unità familiare, e l’uguaglianza che essa propugna verrebbe strumentalizzata dalla comunità Lgbt.
Ebbene, noi oggi dichiariamo che ciò che loro chiamano “strumentalizzazione” è precisamente l’uso di strumenti democratici per la libertà delle donne e della società di cui esse fanno parte.
Femminicidio e violenza familiare sono in Turchia un problema radicato. Stando a quanto afferma il gruppo per i diritti We Will Stop Femicide Platform, solo nel 2020 ben 300 donne sono state uccise.
Non osiamo immaginare come tantissime altre stiano vivendo la reclusione in casa accanto ad aguzzini che ora, con questo provvedimento, sanno di ricevere una legittimazione alla violenza più infame.
APPELLO URGENTE ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE, ALLE ISTITUZIONI EUROPEE E LORO TRIBUNALI
L’Ordine massonico Le Droit Humain chiede alla Comunità internazionale di fare tutto il possibile affinché tale situazione sia stroncata sul nascere. La nostra attenzione al problema e il nostro impegno per una risoluzione efficace non finiscono qui.