È morto ieri Hans Küng, voce sincera del libero Pensiero a cui La Federazione italiana del Droit Humain rende onore con un sentito tributo.
Nei nostri Templi non si parla né di politica né di religione, questo dicono i nostri rituali. Tuttavia, lo scrupoloso rispetto della tradizione a cui siamo abituati nel nostro Ordine non ci impedisce di osservare e riflettere sul fenomeno religioso e sugli effetti delle religioni sulla Umana famiglia. Anzi il Droit Humain invita il Massone a utilizzare gli strumenti del Pensiero massonico per decifrare la complessa realtà in cui viviamo, per fare critica, comprendere e agire per migliorare la società o, per dirla con le parole di Louise Koppe, una delle prime donne iniziate nel Droit Humain, per “Studiare insieme le grandi questioni filosofiche e sociali la cui soluzione va ricercata in tutte le menti.” Ecco perché non possiamo essere indifferenti alla morte avvenuta ieri di Hans Küng, insigne teologo svizzero.
Appartenente alla tradizione cristiana cattolica, con le sue posizioni aperte al mondo si pose spesso in conflitto con l’establishment ecclesiastico. Una mente critica e sincera che fin dal 1970, con la pubblicazione del volume Infallibile? Una domanda contestò il dogma dell’infallibilità papale. Successivamente la Congregazione per la dottrina della fede gli revocò l’autorizzazione all’insegnamento di Teologia dogmatica.
IL LIBERO PENSIERO DI HANS KÜNG: DALL’EUTANASIA ALL’USO DEGLI ANTICONCEZIONALI, DALLA PEDOFILIA NELLA CHIESA AL CELIBATO SACERDOTALE
Successivamente intervenne condannando la reticenza del Papa sugli episodi di pedofilia, e si pose in posizione particolarmente critica con il conservatorismo di Papa Karol Wojtyla. Intervenne sulle questioni più spinose della società moderna tra cui il diritto delle donne all’uso degli anticoncezionali e quelle interne al mondo della Chiesa come il celibato dei sacerdoti.
Negli anni ’90 volle affrontare un altro tema scottante: la problematica del fine vita. Pubblicò due libri importanti: Della dignità del morire, e La dignità della morte. Tesi sull’eutanasia sostenendo la necessità anche per la religione di intervenire sull’argomento.
LE PROPOSTE DI HANS KÜNG CONTRO LA VIOLENZA RELIGIOSA
In un interessante libro Il lato oscuro della fede firmato con il filosofo Paul Ricoeur, indagò sulla violenza nelle religioni. Soprattutto negli ultimi anni è da segnalare la sua attività in favore del dialogo interreligioso per rinforzare la cooperazione tra le religioni come strumento di pace mediante il riconoscimento dei valori comuni e la ricerca di un codice di regole di comportamento universalmente condiviso.
Sostenitore del pluralismo religioso, è stato membro del Council for a Parliament of the World’s Religions, un’iniziativa iniziata nel 1893 e che è stata ripresa con incontri periodici dal 1993 nel tentativo di creare un dialogo globale tra tutte le fedi. Nella sua ampia opera critica, che ha visto la pubblicazione di oltre cinquanta titoli, ampio spazio ha dedicato ai tre monoteismi Ebraismo, Cristianesimo e Islam dedicandovi volumi specifici ritenuti.
Con lui il mondo perde una voce critica e ponderata, impegnata nel tentare di trasformare la religione in uno strumento di pace nella società e di confronto con la scienza.