9 maggio, Festa dell’Europa. La Federazione italiana del Droit Humain celebra la storia e la cultura del continente, delle sue nazioni e tradizioni, dei suoi valori fondanti, ma si concentra nel riprendere e proteggere le autentiche ragioni per le quali fu pensata l’Unione Europea, quel grandioso progetto di trasformare le fondamenta della civiltà Occidentale ormai decadente nel terreno fertile della democrazia più evoluta, cioè la terra dello stato di diritto reale. Perché l’UE non sia solo un agglomerato di entità economiche, la nostra Federazione esprime i sentimenti e le idee necessarie per costruire un futuro più libero e fraterno. 

“L’unità dell’Europa era un sogno di pochi. È diventata una speranza per molti. Oggi è una necessità per tutti”.

Konrad Adenauer, padre fondatore dell’Europa Unita.

I presupposti del progetto iniziale

valori fondanti dell'Europa Unita

clicca sull’immagine per leggere il documento che abbiamo elaborato e pubblicato a febbraio 2021

Circa settanta anni fa avvennero eventi importanti che segnarono il futuro del nostro continente. Per celebrarli nasce la festa dell’Europa che si celebra ogni anno il 9 maggio. In quel giorno commemorando il primo anno della fondazione del Consiglio d’Europa, Robert Schuman ministro degli Esteri francese a Parigi fece una importante dichiarazione, che viene ricordata come la Dichiarazione Shuman, nella quale espose la proposta di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa come premessa per un futuro senza conflitti nel vecchio continente. Dette così inizio ad un processo di aggregazione che iniziò con la comunità del carbone e acciaio e proseguì via via con la costituzione dell’Unione Europea.

Fin dal XVIII secolo i Massoni sognavano una società/fraternità trans-nazionale e trans-confessionale, ossia una nuova Europa*. Finalmente dopo la disastrosa esperienza della seconda guerra mondiale si aprì un percorso di dialogo fondato sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, che fissò i principi universali dello stato di diritto e della democrazia nel vecchio continente. I principi fondativi della storia politica iniziata allora, furono, e sono ancora oggi di esempio per tutto il mondo.

I problemi di oggi e le prospettive necessarie 

Oggi in particolare nel pieno della lotta alla pandemia Covid19 questa festa assume un senso particolare. Nella Giornata dell’Europa, è bene infatti riflettere non solo sul nostro patrimonio comune, sui nostri valori comuni ma anche sui gravi problemi che affrontiamo e sulla comune determinazione a superare la crisi.

Dobbiamo essere consapevoli che in questa Europa non va tutto nel verso giusto.

Parliamo per esempio del Consiglio d’Europa (cosa molto diversa dall’Unione Europea) che nasce il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra con l’obiettivo di garantire il primato del diritto, i diritti umani fondamentali, la democrazia parlamentare, l’integrazione europea e la soluzione a problemi sociali. Inizialmente costituito da una decina di Stati, poi si è progressivamente allargato e oggi ne conta ben 47. Nonostante le nobili intenzioni in alcuni di questi, proprio i diritti fondamentali sono fortemente messi in pericolo. Vale la pena citare la Turchia che è da poco uscita dal trattato di Istanbul sulla difesa della donna, oppure quei paesi che non si distingono certo per la libertà democratica e alternanza nella politica.

La dichiarazione di Shuman è considerata la spinta iniziale ed ideale per il processo che portò poi alla costituzione della C.E.E. e della U.E.  L’Unione Europea oggi ha una valenza ben più importante per i cittadini europei: riunisce 27 Paesi e teoricamente dovrebbe manifestare una coesione degna di una entità politica ed economica autonoma. Tuttavia anche qui l’integrazione e la coesione non sono così evidenti.

Prima della pandemia una politica di rigide condizioni voluta dalle economie più forti, applicate a Stati con condizioni economiche molto diverse ha creato nuovi problemi invece di risolverli e ha allontanato molto i cittadini e politiche nazionali dall’obiettivo dell’effettiva Unità Europea. Da qui è nata l’avanzata dei nazionalismi e fenomeni come la Brexit.

Durante l’anno trascorso la Pandemia in Europa ha colpito duramente, ma le mosse delle autorità dell’Unione anche in questa crisi non sono sempre state azzeccate, producendo ulteriore scetticismo. Ora però abbiamo l’occasione di voltare pagina.

Il piano per la ripresa rappresenta una occasione da non perdere per ritrovare una strada comune. Superati alcuni capisaldi economico-finanziari che in passato hanno causato condizioni economiche tutt’altro che solidali, ora pare si inizi a comprendere che è interesse di tutti i paesi membri rafforzare quelli più deboli. A trarne vantaggio sarà l’intero sistema Europeo.

Oltre ai problemi generati dalla pandemia ci troviamo anche di fronte alle titaniche sfide del mondo globalizzato di oggi tra cui il cambiamento climatico (vedi il nostro documento). Le trasformazioni a cui andremo incontro organizzeranno una nuova società ancora da costruire.

L’impegno e il ruolo della Massoneria del Droit Humain per l’Europa

I Massoni del Droit Humain hanno da sempre promosso ogni azione tesa all’unità dell’Europa (qui i documenti più recenti), con le sue conquiste in tema di diritti civili e di politiche sociali ispirate al trinomio Libertà Uguaglianza e Fratellanza. Oggi a 71 anni dalla dichiarazione di Shuman chiedono di rendere effettive le dichiarazioni di principio affinché i diritti dell’Uomo non rimangano solo parole ma diventino reali e non possano essere essere scalfiti dai provvedimenti adottati in via straordinaria per vincere sfide che abbiamo di fronte.

I diritti fondamentali vanno condivisi e salvaguardati sia all’interno dei paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa, sia a maggior ragione all’interno della Unione Europea. I piani di sviluppo e di ripresa dell’economia non devono mettere in discussione i diritti civili acquisiti, semmai devono contribuire a risolvere problemi epocali come la distribuzione delle risorse e della ricchezza per un futuro più sostenibile per tutti. Ogni azione deve essere accompagnata non solo da dichiarazioni di principio ma deve essere sorvegliata, sia dal punto di vista economico-finanziario che sociale. Se necessario vanno presi gli opportuni provvedimenti per indurre i Paesi recalcitranti a rettificare i gravi problemi relativi a normative interne che violano alcune libertà fondamentali. Pensiamo ad esempio alle questioni non risolte con l’Ungheria e la Polonia. L’applicazione piena dell’articolo 7 del Trattato di Lisbona è una condizione essenziale per portare l’uguaglianza dello stato di diritto all’interno dell’Unione.

Festa dell’Europa: celebrarla oggi vuol dire progettare una integrazione consapevole

Festa dell'EuropaL’obiettivo da inseguire è un tipo di integrazione che non mira ad una omogeneizzazione delle diverse culture confluendole in una sola, ma intende valorizzare e tutelare le diversità culturali in un quadro di rispetto reciproco ispirato alla Fratellanza e di uguali opportunità alla luce dell’Uguaglianza. La diversità culturale è un bene, è una ricchezza per l’integrazione del popolo europeo ed anche per affrontare uno dei più gravi problemi epocali, quello delle migrazioni.

Non lo si può fermare se non con molti decenni di impegno. Tuttavia è possibile cooperare per governarlo coscienti che Fratellanza è anche solidarietà e mutuo soccorso tra uomini e nazioni. I Paesi in prima linea non devono essere abbandonati nell’affrontare questo fenomeno, come a volte è accaduto. Allo stesso modo è necessario che l’integrazione non si riduca ad importazione passiva di modelli di società diverse, magari relegate in nuclei o ghetti esplosivi, ma che possa amalgamare i nuovi cittadini nel tessuto sociale esistente in maniera rispettosa dei valori di pluralità, laicità, libertà e diritti propri della civiltà di cui siamo espressione.

L’auspicio è che tutti comprendano che oggi l’Europa non è un’opzione, ma una necessità alla quale bisogna tendere con maggiore decisione disposti ognuno a rinunciare alla miope difesa di qualche peculiarità nazionale per uno sguardo di maggiore prospettiva che ci permetta di dare il nostro contributo alla salvezza del pianeta assieme alla tutela dei diritti, conquiste di civiltà.

Nella battaglia per l’unità europea è stata ed è tuttora necessaria una concentrazione di pensiero e di volontà per cogliere le occasioni favorevoli quando si presentano, per affrontare le disfatte quando arrivano, per decidere di continuare quando è necessario.

Altiero Spinelli, padre fondatore dell’Europa Unita

 

Note

*Yves Hivert-Messeca, L’Europe sous l’Acacia. Editions Dervy, Paris 2012