Il 17 maggio 1990, l’Organizzazione mondiale della sanità ha sancito che l’omosessualità non possa più essere considerata come una malattia mentale. È in ricordo di questa decisione che è stata creata nel 2005 la Giornata mondiale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia.
Nonostante i progressi compiuti, la discriminazione contro le persone LGBTQI rimane una realtà in tutta Europa e nel mondo. In almeno 72 stati gli atti omosessuali sono condannati per legge (Algeria, Senegal, Camerun, Etiopia, Libano, Giordania, Armenia, Kuwait, Porto Rico, Nicaragua, Bosnia…); in diversi paesi questa pena può andare oltre i dieci anni di reclusione (Nigeria, Libia, Siria, India, Malesia, Cuba, Giamaica, ecc.); a volte la legge prevede l’ergastolo (Guyana, Uganda) e in dieci nazioni la pena di morte può essere applicata (Afghanistan, Iran, Arabia Saudita, ecc.).
In Africa, recentemente, diversi presidenti delle rispettive repubbliche hanno ribadito brutalmente la loro volontà di lottare in prima persona contro questo flagello secondo loro “anti-africano”. In altri paesi la persecuzione è in aumento. In queste condizioni, sembra difficile pensare che la “tolleranza” stia guadagnando terreno. Al contrario, nella maggior parte di questi Stati, l’omofobia sembra oggi più violenta di ieri. La tendenza non è quindi verso un miglioramento generale, tutt’altro.
Giornata mondiale contro l’omofobia, non solo memoria ma azioni concrete.
Agevolare il diritto di asilo per le persone LGBTQI +, quando sono minacciate nel loro paese di origine, è un dovere. La richiesta di asilo di una persona LGBTQI + è particolare e difficile da esprimere. Si tratta di un’intimità che la persona ha sempre avuto cura di nascondere. La concessione delle protezioni si basa sulla credibilità delle storie dei ricorrenti sotto due aspetti: la realtà del loro orientamento sessuale e la realtà della paura della persecuzione al ritorno. Queste procedure di accoglienza per i richiedenti asilo devono essere migliorate e rese più umane. L’Italia deve assumere un forte impegno a livello internazionale per la depenalizzazione universale dell’omosessualità e la difesa, ovunque nel mondo e in particolare in Europa, dei diritti umani. Deve inoltre affermare senza restrizioni uguali diritti per tutti gli esseri umani indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
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