Il 1º novembre 2005, con la risoluzione 60/7 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah e gli orrori del nazifascismo, una ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio. Anche i Massoni del Droit Humain danno il loro contributo in questa data affinché l’Umanità non dimentichi mai questa tremenda lezione della Storia.

massoni deportati dal nazifascismo

Janusz Korczak con in braccio una bambina del suo orfanotrofio, lo storico istituto che costruì con le sue sole forze, un vero esempio di pedagogia applicata universalmente riconosciuto.

Il nostro Ordine pagò la follia nazista con tanti Fratelli e Sorelle finiti nei campi di concentramento, come Janusz Korczak, il famoso pedagogista, scrittore e medico polacco, iniziato nel Droit Humain nella Federazione polacca, che fu deportato e morì nel campo di sterminio di Treblinka insieme a tutti i bambini ospiti del suo orfanotrofio; o lo stesso Valentino Di Fabio, Gran Maestro della Federazione italiana assurdamente confinato in trincea nonostante l’età, umiliato, privato di tutto e ridotto alla fame in maniera esemplare, cioè in modo che fosse motivo di terrore per quei Massoni non ancora “scovati” dalla polizia fascista.

Milioni di persone furono sterminati dalla ferocia della dittatura. Non solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali, persone con disabilità, oppositori politici e Liberi muratori. Questi, discriminati e messi al bando dalle oligarchie fascista, nazista e franchista venivano classificati come internati politici, ed erano quindi distinti da un triangolo rosso rovesciato cucito sulla casacca. I Massoni deportati dal nazifascismo e che non tornarono più, secondo diverse fonti, oscillano tra 80 mila e 200 mila.

Nonostante tutto, le condizioni tremende dei campi di concentramento non spensero la forza morale tesa alla ricerca della Luce dei Liberi Muratori imprigionati. Storicamente è noto che almeno due Logge Massoniche si costituirono e continuarono i loro lavori all’interno dei campi: la Loggia “Les Frères captifs d’Allach” si costituì nel campo di Allach, annesso a Dachau, dove lavorò per un certo periodo; i documenti relativi sono conservati presso il museo del Grande Oriente di Francia. La Loggia “Liberté Chérie” invece fu fondata nel 1943 da sette massoni belgi all’interno del campo di concentramento di Esterwegen, nel nord della Germania. Si lavorò nonostante le condizioni tremende, e vennero iniziati nuovi Fratelli.

La Massoneria, che in tempi di pace e prosperità costruisce templi meravigliosi entro luoghi sicuri, ricchi di simboli, forme e geometrie frutto del migliore artigianato, dai soffitti affrescati con bellissime volte celesti, dalle pareti e tendaggi dai colori significativi, ha una Ritualità così essenziale di per sé, così povera in se stessa e semplice, che in realtà può essere praticata in ogni dove, persino sotto i bombardamenti o nei deserti, stendendo un tappeto e accendendo tre lumi sotto il cielo stellato reale.

il triangolo utilizzato nei campi di concentramento per stigmatizzare gli oppositori politici tra cui i Massoni. Il Trinomio Libertà, uguaglianza, Fratellanza è chiaramente un’elaborazione grafica per onorarne la memoria. Fonte web.

Persino nella polvere, che sia accumulata dalla natura o dalle macerie che va seminando l’uomo accecato dalla guerra, si può tracciare il quadro di Loggia. Nei campi di concentramento, nel silenzio sorvegliato, nei respiri trattenuti, quei lumi erano accesi nel cuore e nell’immaginazione di chi vi partecipò e che dopo la guerra, superstiti, raccontarono al mondo con pubblicazioni e interviste.

Le dittature hanno sempre perseguitato la Massoneria. In Italia prima della seconda guerra mondiale, il fascismo iniziò la sua azione antimassonica scatenando violenze nei confronti dei nostri Templi con incendi ed attentati a partire dal 1920. La Federazione Italiana del nostro Ordine pagò il suo tributo per il desiderio di continuare i suoi lavori. Tra i vari episodi ricordiamo la violenta aggressione al Venerabile Maestro della Loggia di Avezzano da parte di un manipolo di camice nere. La attività Massonica in pochi anni subì interruzioni un po’ dappertutto, ma il Conventum del 1924 si tenne comunque ed espresse la sua denuncia e condanna delle persecuzioni fasciste. Nel ’25 le condizioni per proseguire i Lavori divennero impossibili e ciononostante, anche così, andando “in direzione ostinata e contraria”, diverse Logge del Droit Humain lavorarono in clandestinità. Leggere oggi i verbali di quelle riunioni tracciati sul risvolto di fogli d’occasione, quali documenti storici ritrovati e oggi raccolti in un fondo dedicato, commuove e inorgoglisce.

Maggio 1944, Birkenau; un bambino porge un fiore prima di essere diretto con tutti gli altri, verso le “docce”.

Alla fine con una legge che pretendeva di regolamentare le associazioni, entrata in vigore nel 1926, furono completamente chiuse tutte le organizzazioni Massoniche Italiane. In Germania Hitler non era ancora giunto al potere e per lo scioglimento della Massoneria si attese l’agosto del 1935 quando venne emanato uno specifico decreto del Fuhrer. Presto anche in Germania tutti i templi massonici furono depredati e distrutti. Molti massoni tedeschi furono arrestati e assassinati dalla Gestapo e le dieci Grandi Logge tedesche furono sciolte.

La Massoneria che è da sempre custode dei grandi valori di Libertà che rendono l’Umanità migliore è storicamente avversata da ogni totalitarismo. La pluralità di pensiero è l’antitesi di ogni assolutismo e di ogni totalitarismo culturale.

La storia dei Massoni durante il periodo delle dittature, il martirio di tante persone ci insegna che la Massoneria è azione concreta di uomini e donne che continuano la loro ricerca della Luce anche in condizioni difficili malgrado privazioni e torture. Ricordare i milioni di vittime anche oggi ci permette di porre l’attenzione sulla distanza siderale tra libertà e dittatura, e ci permette di individuare con più chiarezza le strade che l’Umanità nel futuro speriamo riesca ad evitare.