Dal 19 al 22 maggio si è svolto il Conventum internazionale dell’O.M.M.I. Le Droit Humain. L’indomani abbiamo annunciato l’avvenuta elezione dell’Illustrissimo Fratello René Motro alla carica di Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro, il 15° del nostro Ordine. Oggi pubblichiamo la sua allocuzione, ovvero il discorso da lui tenuto in occasione del suo insediamento.
ALLOCUZIONE DEL GRAN MAESTRO
Illustrissime Sorelle e Illustrissimi Fratelli Gran Maestri d’Onore,
Illustrissima Sorella Gran Maestro Aggiunto,
Illustrissime Sorelle e Fratelli, membri del Supremo Consiglio, Dignitari,
E voi tutti, mie carissime Sorelle e Fratelli,

Il Gran Maestro del Droit Humain, Ill.mo René Motro.
Graham Greene ha scritto che «non siamo noi a scegliere le emozioni che ci toccano». Ma ci sono circostanze in cui possono prosperare. Questa cerimonia è una di quelle.
Emozione, sì, perché in questo preciso momento l’affetto è sollecitato. Per me, è verso due persone che mi sono care: mia moglie, il cui sostegno incrollabile mi guida nel cammino, e mio padre, un sopravvissuto di Auschwitz che mi ha messo su questo percorso. Il suo nome di battesimo era Haïm, che significa “vita”, me l’ha data, ho cercato di farne buon uso.
Il mio è un percorso massonico iniziato nel 1979 in una loggia simbolica della Federazione francese, “La Raison”. Il Venerabile Maestro che mi ha dato la luce si chiamava …Georges Martin…. Avrei dovuto essere prudente, ma non lo sono stato e oggi sono qui davanti a voi e non posso più tirarmi indietro, è ai piedi del muro che si vede il Massone.
Non ci si tira indietro quando si ha l’onore di essere stati scelti come Gran Maestro dell’Ordine.
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Desidero esprimere la mia gratitudine ai membri del Supremo Consiglio uscenti, al precedente Gran Maestro Illustrissimo Fratello Daniel Bolens e alla Illustrissima Sorella Claudette Clavel. Oggi non è con noi, ma è nei miei pensieri e nel mio cuore. Tutti loro hanno lavorato con competenza e dedizione, contribuendo a mantenere viva e splendente la fiamma del DROIT HUMAIN. Hanno potuto farlo solo con l’aiuto quotidiano di coloro di cui conosciamo le competenze nell’esercizio del loro complesso compito: Florence e Marie-Chantal.
Dobbiamo rendere omaggio all’azione di tutti gli organizzatori e dei volontari che, a volte alla luce ma più spesso nell’ombra, hanno permesso il regolare svolgimento di questo XVI Conventum e hanno contribuito al suo successo. Mi riferisco a Nicole, Josiane e Nicole.
È grazie a loro, carissimi Fratelli e Sorelle, delegati delle Federazioni, delle Giurisdizioni e delle Logge pioniere, che avete potuto partecipare a questo importante evento della vita massonica del nostro Ordine.
In questo giorno, la presenza di Sorelle e Fratelli di Obbedienze amiche rafforza il calore della fraternità massonica, di cui siamo grati. La vostra presenza, Sorelle e Fratelli, testimonia la forza dei legami che ci uniscono, nel rispetto delle differenze che ci caratterizzano.
Vi prego di trasmettere a tutti i vostri Fratelli e Sorelle dei vostri Orienti i messaggi molto fraterni di questo Conventum Internazionale, i saluti del Gran Maestro e quelli del nuovo Supremo Consiglio.
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L’Ordine Massonico Misto internazionale LE DROIT HUMAIN, al quale tutti noi apparteniamo e che vogliamo mantenere in vita, è un Ordine iniziatico, ed è per questo che abbiamo desiderato entrarvi.
Ma cosa significa Ordine iniziatico?
Un Ordine Iniziatico è un’organizzazione, strutturata e gerarchica, il cui scopo è la conservazione e la trasmissione della conoscenza che porta al più alto livello possibile di conoscenza per gli esseri umani. Un Ordine Iniziatico è al tempo stesso custode e guida del cammino verso la conoscenza.
Seguire il nostro percorso iniziatico significa essere in perenne desiderio di ricerca di perfezione, richiedendo un lavoro personale per raggiungere – come ci invitano a fare i principi del nostro Ordine – per tutti gli esseri umani il massimo sviluppo morale, intellettuale e spirituale, prima condizione della felicità che è possibile per ogni individuo in un’umanità fraternamente organizzata.
Seguire un percorso iniziatico significa far parte di un processo etico e spirituale, un processo di rifondazione, la cui missione è quella di far incontrare uomini e donne, di farli crescere mentalmente per costruire un mondo fraterno. Ci uniamo perché è solo con l’Altro che può avvenire questa metamorfosi del corpo in spirito, secondo una trasformazione lenta e difficile in cui la materia prende coscienza della sua esistenza e del suo potere.
Seguendo un percorso iniziatico, lo facciamo nello spazio-tempo sospeso delle Tornate, dove possiamo distaccarci dal mondo, dal suo frastuono mediatico. È in questo modo che possiamo comprendere meglio questo mondo; è al di fuori dello spazio e del tempo che ci troviamo nel cuore dell’umanità. Il progresso collettivo che invochiamo è il prodotto del progresso individuale, e questo è il significato della funzione iniziatica.
Questa ricerca spirituale fa parte della specie umana fin, come si dice, “dall’alba dei tempi”. Spetta a noi trasmettere questo messaggio in un contesto in continua evoluzione.
Da quasi centotrenta anni i nostri fondatori ci hanno indicato la strada, la nostra missione è seguirla, tenendo conto dello stato di evoluzione dell’Umanità. Per farlo vivere, hanno fatto la scelta della “MIXITE’” e dell’ “INTERNAZIONALISMO”, il che ci identifica, ci obbliga.
Prendendo atto delle conclusioni del Conventum di Losanna, hanno scelto per l’Ordine il motto:
“Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”
Per realizzare il loro progetto, hanno scelto un metodo, etimologicamente parlando un percorso, hodos[1] in greco. Il metodo scelto è quello proposto dal Rito Scozzese Antico e Accettato, in una pratica di continuità dal 1° al 33° grado.
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Può essere utile riflettere sul titolo del motto associato al Rito.

Il motto Ordo Ab Chao scolpito sulla porte di ingresso del Tempio maggiore del Droit Humain, al n.5 di Rue Jules Breton, Parigi.
Aderendo al motto del Rito Scozzese Antico e Accettato “Ordo Ab Chao” del Conventum Internazionale del 1920, i membri del DROIT HUMAIN riconoscono l’esistenza di un principio di Ordine all’opera nell’Universo. Lavorano continuamente a un’opera di costruzione, di messa in ordine con la forza dello spirito, perché come scriveva il filosofo greco Anassagora de Clazomene:
In principio tutto era mescolato, ma venne lo Spirito e mise tutto in ordine.
Così, al di là dell’iniziazione, i rituali di tutti i gradi fanno appello alle leggende che costituiscono la base dei miti; sono associati a questo costante sforzo di costruzione. Il mito di Hiram ne è una perfetta illustrazione. La forma scritta o orale dei rituali utilizza un linguaggio simbolico. Il simbolo che, secondo l’aforisma di Paul Ricoeur «dà la possibilità di pensare».
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Così, ognuno di noi deve fare il lavoro di costruzione del proprio tempio interiore e di quello dell’umanità.
Ma che dire del ruolo del Supremo Consiglio?
Non è mia intenzione qui parafrasare la Costituzione internazionale, ma è utile ricordare che:
“Il Supremo Consiglio è la chiave di volta dell’edificio; è responsabile della conservazione dei principi dell’Ordine e detiene l’autorità iniziatica. È il potere esecutivo dell’Ordine, il custode della Costituzione Internazionale, dei Regolamenti e dei Rituali. È l’arbitro finale di tutte le questioni che garantiscono la stabilità e il progresso dell’Ordine”.
È un organismo sia iniziatico che esecutivo.
Il motto del Supremo Consiglio “Deus Meumque Jus“, “Dio e il mio diritto”, mutuato da Riccardo Cuor di Leone, conferisce al potere temporale, esercitato in nome della legge, una dimensione che lo rende almeno pari al potere spirituale. Il motto afferma l’importanza del potere temporale.
Così facendo, obbliga coloro che ne sono responsabili ad esercitarlo in modo da garantire:
- la stabilità dell’Ordine e il rispetto per:
– la Costituzione internazionale,
– il Rito e le progressioni iniziatiche
- l’approvazione dei regolamenti
- lo sviluppo dell’Ordine
Spetta quindi al nuovo Supremo Consiglio adempiere alla sua missione, come indicato sopra, e rispondere ai desideri approvati dal Conventum Internazionale.
Spetta a coloro che avranno la responsabilità dell’Ordine riconsiderare il progetto iniziale alla luce dei tempi attuali. È necessario individuare le sfide da affrontare, identificare il contesto, fare delle scelte.
- Dopo una lunga fase nota come Antropocene, il posto dell’uomo nel mondo vivente viene messo in discussione. L’evoluzione del pianeta in termini di esaurimento delle risorse, ma anche di modifiche climatiche, deve interrogare i Massoni.
- La rivoluzione digitale ha innumerevoli effetti, alcuni positivi, ad esempio in termini di comunicazione e medicina, altri negativi, di cui stiamo subendo gli effetti.
- Gli scontri violenti stanno sconvolgendo la vita umana e stanno aumentando di dimensioni. Sono presenti in tutti i continenti e stanno riemergendo in Europa.
Qual è dunque il progetto dell’Ordine per i prossimi cinque anni?
Dobbiamo individuare, mandato dopo mandato, l’evoluzione delle nostre caratteristiche, scegliere quelle su cui concentrare i nostri sforzi, senza trascurare le altre. La mixité e la continuità iniziatica sono ben radicati nella nostra realtà, la scelta che propongo è quella dell’internazionalismo.
Dobbiamo ripensare le modalità e implementare soluzioni per dargli forza e vigore. Soluzioni che implicano scelte organizzative e anche finanziarie al servizio di una politica concertata.
Questo progetto, la sua realizzazione ha un motto, è quello dell’Ordine Massonico Misto Internazionale LE DROIT HUMAIN.
Libertà, Uguaglianza, Fraternità.
Difendiamo per ogni essere umano la Libertà di pensiero, di coscienza, di opinione e di espressione. Promuoviamo per ogni essere umano lo sviluppo della propria cultura e quella dell’umanità.
Affermiamo l’Uguaglianza di tutti gli esseri umani. Riconosciamo la dignità come valore intangibile per tutti. Garantiamo a tutti un accesso equo alle risorse vitali.
Rendiamo viva la nostra Fratellanza verso tutti gli esseri umani.
E per fare questo:
creiamo in tutte le parti del pianeta, per tutti gli esseri umani, le condizioni favorevoli al loro progresso intellettuale, morale e spirituale, condizione primaria della felicità. Salvaguardiamo i “beni comuni” in un ambiente sano ed ecologicamente sostenibile. Aiutiamo i più bisognosi, le prime vittime degli effetti delle crisi di ogni tipo.
I nostri mezzi finanziari sono ridotti, spero momentaneamente, ma la nostra vera ricchezza siamo noi. Siamo tutti lavoratori di questo cantiere, i lavoratori sono coloro che realizzano il progetto.
Non esistono “Federazioni piccole e grandi”. Esistono FF∴ e SS∴ dell’Ordine Massonico Misto Internazionale LE DROIT HUMAIN che lavorano insieme per realizzare un progetto comune.

Presenza del Droit Humain nel mondo a giugno 2020
Sono attivi in: 24 Federazioni, 11 Federazioni pioniere e nelle 57 officine conosciute come “Logge Pioniere” presenti in quasi 25 Paesi.
I nostri rituali non ci permettono di celebrarli individualmente, ma la nostra catena di Unione sì.
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Un’utopia, vi chiederete? Sì, ma come ha scritto René Char: «Non raggiungeremo l’impossibile, ma serve come faro».
Dobbiamo distruggere i muri che ci separano e costruire ponti.
Il primo ponte è quello che collega culture e storie. La prima pietra di questo ponte, le sue fondamenta, è una pubblicazione della storia del DROIT HUMAIN nel caleidoscopio di tutti i suoi membri in occasione del 130° anniversario dell’Ordine nel 2023. Vi invito a fare in modo che ciò avvenga.
Miei Fratelli e mie Sorelle, spetta a voi portare questo messaggio quando tornerete nelle vostre Logge. In questo modo ci metteremo al lavoro tutti insieme all’unisono e daremo vita al pensiero di Edouard Glissant
“Agisci nel tuo luogo, pensa con il Mondo”
per
“Che la pace regni sulla terra”.
Ho detto!
Illustrissimo Fratello René Motro, Potentissimo Sovrano Gran Commendatore, Gran Maestro dell’Ordine
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1 Dal latino methodus, mutuato dal greco antico μέθοδος, methodos (“inseguimento o ricerca di una via”), formato da μετά, metá (“dopo, oltre, seguendo, con”) e ὁδός, hodós (“sentiero, via”).