Cosa accomuna la Massoneria Mista del Droit Humain a Netflix? In questo periodo, il film dal titolo Enola Holmes 2. Un successo planetario che ha già prodotto un sequel e ha nel cast, per altro, l’attrice Millie Bobby Brown, già protagonista per quattro stagioni della serie TV Strange Things con all’attivo milioni di giovani fan e followers.
Enola Holmes il Droit Humain. La storia del secondo film vede protagoniste le operaie dell’Inghilterra della Seconda Rivoluzione industriale e racconta una storia realmente accaduta nella Londra vittoriana dove un’icona del Droit Humain svolge un ruolo fondamentale
La trama di Enola Holmes 2, fedele alla realtà storica
Tutto ha inizio con il rapimento di una giovane operaia, Sarah Chapman, una fiammiferaia. Sarah lavora con altre 1.400 compagne tra adulte e minorenni in una fabbrica dove ci sono sfruttamento, umiliazioni, miseria e violenza; i titolari si arricchiscono producendo scatole di fiammiferi a basso costo con enormi ricavi; hanno trovato materia prima scadente che avvelena e ammala mortalmente piccole operaie. Il fosforo rosso, chimicamente più stabile, non è ancora stato inventato. Si lavora con quello bianco e quello giallo, che provano ustioni a freddo, malattie della pelle, degli occhi. A causa delle escoriazioni che cicatrizzavano con difficoltà, le fiammiferaie tornavano a casa sempre più provate e sofferenti.
Sarah Chapman – dicevamo, al pari delle altre donne – è un personaggio realmente esistito: è stata una delle prime attiviste delle lotte per i diritti dei lavoratori, nel film è stata rapita per motivi che non sveliamo. Quando viene liberata da Enola, e torna in fabbrica, solleva le compagne, e denuncia la situazione crudele a una giovane giornalista inglese, Annie Besant. Siamo nel 1888, e solo cinque anni più tardi Besant sarà a Parigi per ricevere l’Iniziazione massonica da Georges Martin e Marie Deraismes, fondatori dell’Ordine Massonico Misto Internazionale Le Droit Humain, e nel 1902, come vedremo, il mandato di fondare nuove Logge nei Paesi anglosassoni, verso i quali Annie viaggia continuamente quale conferenziera instancabile e autrice di libri tradotti in tutto il mondo.
L’articolo giornalistico scritto da Annie Besant che infiammò le proteste operaie
Abbiamo cercato e scovato l’articolo che Annie scrisse e pubblicò su un giornale londinese dell’epoca, «The Link», su cui scriveva in quanto fondatrice e militante della Fabian Society, una delle prime e ancora oggi più importanti organizzazioni socialiste europee, che si ispirava al console romano Fabius Maximus, “il temporeggiatore”, per distinguersi dall’irruenza rivoluzionaria delle prime organizzazioni comuniste, che si stavano formando ispirate dal Manifesto Del Partito Comunista scritto nel 1844 da Engels e Marx. Annie Besant voleva che le leggi cambiassero e migliorassero la società in maniera progressiva, come progressivo è il metodo di crescita personale in Massoneria; non amava le rivolte violente, gli strappi dolorosi e le ferite sociali.
L’articolo di intitola Schiavitù bianca a Londra, e non è difficile immaginare l’indignazione che scatenò nei benpensanti e nei gruppi di interesse industriale. Col suo articolo innescò sì uno scandalo, ma anche una vampata di proteste e la lotta delle fiammiferaie ebbe inizio.
Leggendo la sua campagna giornalistica, che comincia il 23 giugno 1888, ritroviamo la donna intelligente che già conosciamo, eppure ci commuove e meraviglia sempre quanto per nulla avesse paura di sfidare i potenti del suo tempo, beffarda, implacabile ed efficace.
Enola Holmes e il Droit Humain: Annie Besant descrive la vita disumana che le fiammiferaie subiscono in fabbrica
«L’ora di inizio del lavoro è alle 6.30 in estate e alle 8 in inverno; i lavori terminano alle 18. È consentita mezz’ora per la colazione e un’ora per la cena. Questa lunga giornata di lavoro è svolta da ragazze giovani, che devono resistere tutto il tempo. Un caso tipico è quello di una ragazza di 16 anni, lavoratrice a cottimo; lei guadagna 4 scellini in una settimana, e vive con una sorella, impiegata nella stessa ditta, che “guadagna bene, fino a 8 o 9 scellini a settimana”. Due scellini vanno per l’affitto di una stanza; la bambina vive solo di pane e burro e tè, a colazione e a cena, ma racconta con occhi danzanti che una volta al mese va al Paragon, dove “si prende caffè, pane e burro, marmellata e marmellata!” Lo splendido stipendio di 4 scellini è soggetto a detrazioni sotto forma di sanzioni pecuniarie; se i piedi sono sporchi, o il terreno sotto il banco di lavoro è disordinato, viene inflitta una sanzione pecuniaria di 3 pence; se dei fiammiferi prendono fuoco durante il lavoro 1 scellino di multa; una infelice ragazza una volta è stata multata di 2 scellini e 6 pence per una colpa imprecisata. Se una ragazza lascia quattro o cinque fiammiferi sul banco di lavoro mentre va a prendere una “cornice” di fosforo fresca viene multata di 3 pence, e in alcuni reparti se si parla… multa di 3 pence. Se una ragazza è in ritardo viene esclusa per “mezza giornata”, cioè per le sei ore del mattino; e per 5 giorni vengono detratti dalla sua paga quotidiana 8 pence. Una ragazza è stata multata di 1 scellino per aver lasciato che la rete si attorcigliasse attorno a una macchina perché voleva evitare che le sue dita venissero tagliate: le è stato detto bruscamente dal caporeparto/guardiano di prendersi cura della macchina, “non preoccuparsi delle dita”. Un’altra, che ha eseguito le istruzioni e ha perso un dito, è stata lasciata senza cure e sostituita. Quando il caporeparto “dà fuori di matto”; come mi hanno detto le ragazze, va in giro a bastonare chi gli capita a tiro».
Come va a finire la storia delle fiammiferaie di Londra? Esattamente come nel film Enola Holms 2
I feroci capitalisti della Bryant & May Factory non poterono querelare Annie Besant, perché ogni parola da lei scritta era vera e fu confermata dai fatti, e per evitare il processo soppressero il sistema delle multe e delle punizioni corporali. Annie Besant, la Fabian Society fecero collette per sostenere la disoccupazione delle tre operaie licenziate per essersi lasciate intervistare; non appena il Droit Humain fu costituito, elargì una cospicua somma per sostenere la vita delle operaie anche dopo i fatti narrati.
Nel tempo sarebbe state approvate leggi per scoraggiare il lavoro minorile e ridurre progressivamente l’orario giornaliero. In una foto d’epoca, vediamo Annie Besant sul palco di un “flashmob” (diremmo oggi) in cui pubblicamente denunciò quelle iniquità. Col sostegno di Besant, Sarah Chapman fece scioperare le compagne e ottenne più rispetto per i diritti umani. In molte altre occasioni Annie Besant contribuì alla difesa dei diritti delle donne. Leggi ad esempio questo articolo che descrive un altro momento fondamentale della storia del Regno Unito.
Gli anni successivi
Nel 1902, Annie Besant fonda la prima Loggia del Droit Humain a Londra, poi altre nel Regno Unito. Negli anni successivi, divenuta nel frattempo Presidentessa della Società Teosofica con sede a Adiar, fonderà nuove Logge del Droit Humain anche in India, in Sud Africa, in Australia insieme all’esoterista e anche lui membro di alti gradi del Droit Humain Charles Leadbeater. Infine diede il suo contributo anche nella fondazione della Federazione statunitense del Droit Humain, aiutando Louis Goaziou, un immigrato di umili origini, minatore, attivista, che sollevò proteste operaie altrettanto importanti per l’attuazione e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori negli Stati Uniti.