La condizione femminile è stata estremamente condizionata per secoli dalla totale soggezione all’autorità paterna, per passare poi senza soluzione di continuità a quella maritale. Questo si è ripercosso sulla presenza femminile nella società nelle sue diverse articolazioni, compresa la Massoneria e le società iniziatiche, nelle quali tuttavia nell’ultimo millennio, sebbene spesso velata, è stata costante.

Vi sono tracce, per esempio nel Poema Regius (il più antico dei cosiddetti «Antichi Doveri», datato 1390), che attesta come le donne fossero ammesse nelle Gilde degli artigiani, seppure si trattasse il più delle volte dell’iscrizione di figlie o mogli di maestri muratori su base ereditaria.

È difficile ricostruire l’iniziazione femminile nel medioevo per la condizione a-storica della donna, poiché non si teneva in nessun conto della sua presenza, se non appartenente alla nobiltà. Non bisogna dimenticare, poi, che in quel tempo con facilità si erigeva un rogo per donne che, in qualche modo, si allontanavano dalla “normalità”, mostrando conoscenze ed arti particolari. Ciò soprattutto da parte della Inquisizione voluta dalla Chiesa.

Con il Rinascimento le società pre-massoniche, che numerose fiorirono, mantennero nella maggior parte dei casi la precedente distanza tra i sessi continuando a celare i tentativi di emersione dell’iniziazione femminile: in gran parte dell’Europa è molto difficile trovare delle tracce, ma qualcosa apparve in Francia, ove il seme della libertà, anche in quel tempo, produsse più frutti che altrove.

I tentativi di Massoneria Mista nei secoli passati

Ritratto di Elizabeth Aldworth

Alcuni testi parlano di Ordini misti risalenti al XVI secolo, quali l’Ordine della Medusa a Tolone, l’Ordine della Grappa ad Arles, quello dei Trancardins e l’Ordine de la Boisson nella Bassa Linguadoca.

Nel libro L’Ordine Tradito dei Massoni dell’Abate Perau, apparso nel 1776, si cita anche l’Ordre de la Libertè nel quale le donne erano ammesse di diritto.

Tra gli Ordini Misti dell’epoca si può citare il Rito de la Félicité, che usava un linguaggio marinaro e si componeva di quattro gradi (Mozzi – Capitani – Capi squadra e Vice Ammiragli), mentre i luoghi delle riunioni erano chiamati “porti” o “rade”.

È importante ricordare l’Ordine des Chevaliers e des Nymphes de la Rose, i cui Fratelli si chiamavano “sentimenti” e le Sorelle “discrezione”. Le recipendarie, alla loro iniziazione dichiaravano di avere l’età per piacere e per amare; dovevano percorrere le “strade di nodi di fedeltà”, “i boschetti del mistero” e infine giungere al “Tempio dell’amore”, portando ghirlande di fiori intrecciate a forma di catene.

Ricordiamo anche il Rito dei “Feuillantes” o degli “Effeuillantes”, incentrato sul simbolismo della Rosa, nonché l’Ordine misto delle Mopses, che prese il nome dai piccoli cani chiamati così dai tedeschi o “carlins” dai francesi, in quanto la figura di un cane rivestiva un ruolo importante nelle iniziazioni.

Questo ordine para-massonico si sviluppò nell’Europa centrale in reazione alle scomuniche vaticane e alla esclusione delle donne dalla Massoneria lanciata dai Grandi Orienti, e fu particolarmente attivo in Germania e in Francia tra il 1740 e la seconda metà del XIX secolo.

In Italia a Napoli fino ancora al 1900 si registra la presenza di un “Antico ed Ortodosso Supremo Consiglio dei 33 e delle Sorelle Mops”. Una Loggia fu particolarmente attiva a Lione, una città che ritorna spesso nella storia di Rennes-Le-Chateau e, come ben sappiamo, nella storia dell’Abate Saunier molto spesso compaiono e rivestono particolare importanza figure femminili: nobildonne, cultrici dell’esoterismo e della teosofia, ma anche custodi dei segreti del luogo e delle sue ricchezze.

È opportuno citare ancora l’Ordine misto dei Noachiti, che risale al 1658, il famoso Club de l’Entresol, fondato nel 1724 dall’abate Alary, frequentato anche da Sir Andrew Michael Ramsay, alias Chevalier De Ramsay, famoso già all’epoca per la sua orazione su come si dovessero tenere le cerimonie di iniziazione a fronte dei comportamenti e modalità sino ad allora adottati, e che proprio in tale organismo presentò i suoi Saggi Filosofici.

Altro tentativo, molto serio, di inserire a pieno diritto le donne in Massoneria, sebbene ancora una volta separate dagli uomini è stato fatto intorno al 1776 da Cagliostro con il Rito Egizio, con la costituzione di logge maschili e logge androgine d’adozione (linea maschile e linea femminile). Cagliostro e sua moglie, Serafina Feliciani, furono iniziati insieme a Londra, ma quando lui morì nel 1795, si chiuse l’esperienza delle logge androgine.

Occorre ricordare Louise de Penancoet de Keroual, duchessa di Portsmouth, che fondò la Loggia d’Aubignè e con essa le logge d’Adozione, patrocinate dalle Logge Militari.

Le Logge di Adozione e l’esclusione della donna dalle Costituzioni di Anderson

Proprio le logge d’Adozione hanno costituito un fenomeno propulsivo verso l’iniziazione femminile, specie in Inghilterra e in Francia. In effetti i militari, che numerosi aderivano alla Massoneria, per necessità di spostamento di guarnigioni o per andare in guerra, desideravano, prima della partenza, che le proprie donne (figlie, mogli, sorelle) che rimanevano sole, fossero adottate dalle Logge dei Massoni civili, le quali, il più delle volte, aderivano alle richieste.

Infatti il 10 giugno 1774 il Grande Oriente di Francia autorizzò in forma ufficiale “Le Logge Femminili d’adozione”, ponendole sotto la guida e la protezione dei fratelli. Non si trattava di logge femminili vere e proprie, con ritualità massonica pari a quella maschile né le partecipanti erano autonome nello svolgerle, bensì erano tornate maschili alle quali in via particolare alle done era consentito l’accesso. È stato un tentativo di rito misto incompleto e durato poco.

Riportando il discorso nell’ambito della Massoneria moderna e speculativa, la sua riorganizzazione ha avuto origine nel 1717, quando venne costituita la prima Gran Loggia, anche se certamente è al 1723 e alle Costituzioni Massoniche di Anderson che occorre fare riferimento per avere il primo testo massonico in forma organica e codificata. Furono redatte da James Anderson, pastore presbiteriano e Jean Théophile Désaguliers, pastore anglicano.

Qui, nell’art. 3, viene fatto esplicito divieto alle donne di farne parte. Allora nella vita civile in Europa le donne non godevano di alcun diritto, spesso non potevano possedere beni, non potevano ricevere eredità e nemmeno votare. Anche la Massoneria era loro preclusa. Le Costituzioni di Anderson escludono altresì persone senza reddito adeguato, le persone con disabilità, gli atei e gli agnostici.

Ancora oggi purtroppo in talune organizzazioni Massoniche si fa riferimento a queste antiche norme, rifiutando ogni adeguamento alla evoluzione della società, nonostante siano trascorsi 300 anni.

Un discorso a parte andrebbe fatto per le cosiddette Stelle D’Oriente, anche loro non accolte nelle logge maschili; sono anzi tenute a lasciare che un uomo sia presente durante la Ritualità e a utilizzare rituali diversi da quelli degli uomini. Alcune riflessioni meriterebbero anche altri Riti che vedono la partecipazione esclusivamente di donne, praticando così all’inverso l’esclusione dell’altro genere.

Altre donne iniziate in Inghilterra, in Francia, Germania e in Italia, come Teresita, figlia di Garibaldi

Tornando al contesto inglese, è curioso annotare che vi furono delle eccezioni al divieto sopra ricordato.  Elisabeth Aldworth, conosciuta come “the Lady freemason”,  già in giovane età era entrata in contatto con l’ambiente massonico dal momento che le riunioni si tenevano nella casa di suo padre, il Visconte Donerail della Contea di Cork. Avendo lei seguito di nascosto i lavori di loggia da una stanza adiacente, si dice che una volta scoperta per obbligarla al segreto di quanto visto ed udito venne iniziata massone. La sua vicenda fu molto nota e di lei esiste un ritratto dove viene rappresentata con gli emblemi massonici.

Si hanno poi notizie di altre donne che dalla fine del 1700 vennero iniziate alla Massoneria, per esempio la Marchesa di Villet che era nipote di Voltaire. Un altro caso fu quello della berlinese Marie-Henriette Heiniken amante del generale Xaintailles, nota per aver partecipato alle guerre della rivoluzione vestita da uomo, che fu costretta a rivelare la sua vera identità quando si trovò ad una festa di adozione nella loggia “Freres Artistes”.

La loggia, riconoscendo i suoi meriti e le sue virtù, tanto virili da essere stata incaricata di missioni nelle quali si esigeva sia coraggio sia prudenza, decise di accettarla e di conferirle il primo grado della vera Massoneria. La donna quando seppe tale notizia affermò «Io sono un uomo per il mio paese, sarò un uomo per i miei fratelli».

Continuiamo l’elenco di donne iniziate allora in Massoneria, ricordando la contessa Elena Hadik Barkoczi e la teosofa Elena Petrovna Blawatsky.  In Italia Teresita Garibaldi fu iniziata alla Massoneria con il concorso del padre che poi fu nominato primo Gran Maestro della Massoneria italiana.

L’avvento del Droit Humain e la definitiva inclusione delle donne in Massoneria

Le Droit Humain compie 130 anniSi avvicinava quel periodo della seconda metà del 1800 nel quale si assistette al risveglio delle richieste di emancipazione della donna di cui Maria Deraismes è stata una delle principali protagoniste.

La vita e le sue battaglie per il miglioramento della condizione femminile nella Francia non furono mai in opposizione al sesso maschile. Lei scrisse, infatti: «Noi vediamo nell’uomo e nella donna identità di composizione. Plasmati dal medesimo limo, dalla medesima argilla, animati dal medesimo respiro; fra di essi vi è assoluta equivalenza».

L’azione di Maria Deraismes nel mondo profano e la sua partecipazione alle conferenze organizzate dal Grande Oriente di Francia le permisero di tessere legami privilegiati con membri autorevoli di questa obbedienza, finché nel 1879, su impulso di alcuni fratelli, richiese di essere ammessa nella Loggia “La Clemente Amitiè” del Grande Oriente di Francia.

Questa domanda però fu respinta quasi all’unanimità. Nel 1881 diresse i lavori del primo congresso anticlericale, in cui vennero prese alcune decisioni riguardo alla separazione fra Stato e Chiesa. Fu all’epoca di quel congresso che, allo scopo di sottrarre la donna all’influenza clericale, che lei propose una mozione che venne adottata con la seguente motivazione: «Il congresso esprime l’auspicio che gli uomini e soprattutto i liberi pensatori, facciano delle loro mogli le loro compagne nelle loro riunioni, nei circoli e comizi, si diano da fare per farle riconoscere legalmente come loro eguali».

Il 14 gennaio 1882, grazie ai Fratelli della Gran Loggia Simbolica Scozzese ed in particolare all’aiuto del Fratello Georges Martin, fu regolarmente iniziata nella Rispettabile Loggia “Les Libres Penseurs” nella città di Pecq.

Il Fratello Houbrun, Maestro Venerabile della Loggia, dopo aver iniziato Maria Deraismes, così ebbe ad esprimersi:

Per troppo tempo, secondo noi, le nostre madri, le nostre spose, le nostre figlie, le nostre sorelle sono state tenute lontane dalle nostre riunioni nella quali, si diceva, si verificavano supposti fatti misteriosi che dovevano restare impenetrabili per le donne. Ma noi abbiamo pensato che ai giorni nostri questa esclusione era una misura antiquata oltre che, al tempo stesso un’ingiuria nei loro confronti; e per quello che ci riguarda abbiamo deciso di mettervi termine. Siamo convinti che lo stato normale della società non possa migliorare davvero senza il concorso della donna, prima educatrice del bambino e che distruggere in lei ogni pregiudizio combattendolo con la morale e la luce massonica significa preparare pacificamente la vera emancipazione sociale…

In realtà l’iniziazione della prima donna in una Loggia maschile, come faceva notare la stessa Maria Deraismes nel suo discorso di ringraziamento il giorno della sua Iniziazione, non era altro che una reminiscenza del passato, ricordando che nel XVIII secolo le donne erano ammesse a far parte della Massoneria ed una duchessa di Buglione divenne persino Gran Maestra. Per tale motivo non riusciva in alcun modo a comprendere le resistenze ostinate della Massoneria maschile all’ammissione delle donne, in quanto l’esclusione del principio femminile non si fondava su alcuna valida ragione.

Si riporta qui, in parte, la testimonianza del suo testamento filosofico pronunciato il giorno della sua iniziazione:

La Massoneria che ha escluso le donne sino a questo momento, detiene forse il monopolio delle verità superiori accessibili solo alle intelligenze elitarie? Tratta forse di questioni astratte, trascendenti che esigono propedeutici studi preparatori? Racchiude essa segreti, arcani, misteri che devono essere divulgati solo ad un ristretto gruppo di eletti?

Le risposte a questi quesiti sono tutte negative eppure il giogo della leggenda fa della donna, sin dall’inizio del mondo, un essere declassato. In verità la religione l’ha dichiarata colpevole; una falsa scienza ha affermato che lei è un’incapace. Fra i due estremi si è stabilita una via di mezzo e si è detto: la donna è un essere di sentimento, l’uomo è un essere di ragione. Hanno pensato, credetemi, di fare una grande, geniale, scoperta.

A causa di questo giudizio, si è concluso che la donna, essere sensibile affettivo, impressionabile, è inadatta alla direzione degli affari, incapace di gestire anche se stessa. Compete quindi all’uomo fare la legge e alla donna sottomettersi ad essi.

Ma non tocca all’uomo assegnare i ruoli dal momento che non è stato lui a distribuire le facoltà. La natura ha fatto le razze, le specie, i sessi e ha fissato i loro destini. E’ dunque la natura che occorre osservare, consultare e seguire; quando essa gratifica gli individui con delle attitudini, lo fa perché essi le sviluppino. Alla capacità appartiene la funzione. La donna è dotata di cervello, questo deve essere coltivato; nessuno al mondo ha il diritto di limitare l’esercizio delle sue facoltà.

Vi sono donne che sono molto intelligenti e uomini che non lo sono affatto, e questo fatto non è raro. In realtà la donna è una forza. Una forza che è metà dell’umanità. E se questa metà dell’umanità è simile all’altra a causa di caratteri generali comuni, se ne distingue tuttavia per attitudini speciali di una potenza irresistibile, che sprigionano un apporto particolare, essenziale ed indispensabile all’evoluzione dell’umanità nella sua interezza.

Massoneria Femminile

Jean-Léon Gérôme (1824-1904). Ritratto di Maria Deraismes

Quello che invece era inedito, invece, era l’iniziazione di tutte le donne che lo avessero desiderato, così come voleva Georges Martin. Introdurre in Massoneria in senso organico l’intero genere femminile, annunciando che quello di MAria era solo il primo passo, provocò in quella loggia delle divisioni e uno scandalo in tutto il mondo massonico del tempo. La Sorella Maria Deraismes considerò suo dovere rinunciare a imporsi per cui, insieme a Georges Martin, decise di creare una loggia mista.

In questo modo Maria Deraismes restava fedele a quanto aveva detto ai Fratelli il giorno della sua iniziazione e cioè che le porte del Tempio non si sarebbero richiuse per le donne. Il 14 marzo 1893 Maria Deraismes iniziò sedici donne di cui curerà la formazione ed eleverà sino al grado di Maestro Libero Muratore.

Il 4 aprile 1893, undici anni dopo la sua iniziazione. Maria Deraismes e George Martin procedettero alla elezione di un Collegio di Ufficiali e costituirono la Loggia Simbolica Scozzese Le Droit Humain; questa Loggia era aperta a tutti senza distinzione di sesso, etnia, religione o concezioni filosofiche e così è ancora oggi. Divenne presto Loggia Madre di molte altre costituendo l’Ordine Massonico Misto Internazionale Le Droit Humain.

Il 6 febbraio 1894 Maria partì per la Gran Loggia Eterna, 28 anni dopo la sua prima conferenza al Grande Oriente di Francia e 10 mesi dopo la creazione dell’Ordine. Il Fratello Georges Martin e le Sorelle fondatrici della prima loggia si assunsero il compito di proseguire il lavoro iniziato.

Il Droit Humain è nato dall’affermazione secondo la quale la donna e l’uomo devono emanciparsi insieme e vivere insieme questa emancipazione

massoneria femminile

Emmanuelle Praet, giornalista giudiziaria ha palesato la sua appartenenza massonica a Le Droit Humain durante una diretta nazionale di RTL Belgio nell’aprile del 2018. Dal suo gesto è sorto un dibattito attivo ancora oggi.

Sono stati dei visionari nel pensare fin da quel momento che uomini e donne, capaci di sviluppare i loro valori umani grazie al confronto, non avessero alcuna ragione di temere il lavoro, la convivialità e la fratellanza in comune senza distinzione di sesso. Questo è il sentimento che ancora governa il nostro Ordine Misto Internazionale dopo 130 anni di vita, presente in tutto il mondo e che ha visto succedersi nel tempo nella carica di Sovrani Gran Commendatore e Gran Maestri dell’Ordine indifferentemente uomini e donne fin da subito, accumunati dalla loro passione nella fede massonica e spirito di servizio.

La Massoneria è una associazione rivestita da caratteri universali e secolari; le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Nemica di ogni ostacolo alla Libertà, alla Uguaglianza e alla Fratellanza, è l’avversario naturale dei dogmi e dei totalitarismi. Appare strano che tanta parte della Massoneria anche oggi limiti questa libertà distinguendo tra uomini e donne, e mantenendo questa diseguaglianza nell’accogliere le donne al proprio interno.

La donna, divenendo Massone trasmette i principi massonici in famiglia più di un padre contribuendo a quell’educazione inclusiva e cooperativa di cui questa società ha oggi tanto bisogno. Le impressioni vissute in loggia e il loro senso di universalità trasmettono ai figli il senso della collettività, perché la famiglia è il gruppo primario, il principio originario della società, il primo nucleo della vita comunitaria, e tutto l’insieme è contenuto in quella vasta sintesi che chiamiamo Umanità.

Le Droit Humain compie 130 anni

1893 – 2023 Le Droit Humain compie quest’anno i suoi primi 130 anni di Storia