Con le sue 220 pagine, il documento restituisce il fitto scambio di osservazioni e analisi proposte dai relatori, ognuno sulla base del proprio curriculum di vita e di alta esperienza lavorativa. Oltre al Gran Maestro del Droit Humain, Daniel Bolens, e al già Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina, Alain Marti, sono intervenuti:
Jacques Baud, ex colonnello dell’intelligence svizzera; Rony Brauman, già Presidente di Medici senza frontiere; Massaër Diallo, Presidente dell’Istituto di Studi Politici e Strategici; Martin Dooh Bill; Pierre van Den Dungen, Professore presso la Libera Università di Bruxelles; Caroline Galactéros, geopolitologa; Pierre Galand, senatore onorario; Gabriel Galice, Presidente del GIPRI; Gilles-Emmanuel Jacquet, Scuola di Diplomazia a Ginevra; Thomas Menanteau, interprete giuridico in diritto internazionale; Guy Mettan, giornalista, saggista, membro del Gran Consiglio di Ginevra.
Colpiscono i ripetuti rovesciamenti del punto di vista, la quantità di miti e luoghi comuni sfatati, lo svelamento di quanto sia fuorviante – e ciò nonostante sempre portato avanti dalle narrazioni di ogni dove – dividere il mondo in buoni e cattivi, in dittatori e paladini della giustizia.
Più precisamente, si propone di osservare il mondo con occhi adulti; un mondo governato da potenti e meno potenti al fine di trarre conclusioni realistiche, avanzare osservazioni che abbiano una base scientifica o tecnica attendibile se vogliamo continuare a immaginare scenari realmente possibili e prospettive di lavoro utili per la libertà e l’autonomia dei popoli.
Ascoltando questo Colloquio internazionale e leggendo gli Atti, nessuno può più illudersi di essere un mero osservatore della guerra e della pace. Uno dei pregi di Massoni, umanisti, militanti che vale la pena enucleare è che via via che le osservazioni dei relatori si susseguono ci si allontana dalla visione del mondo come scacchiera immutabile delle dinamiche politiche e militari per spostarci, gradualmente, nel vero campo d’azione in cui tutti abbiamo un ruolo attivo e dinamico, ed è l’umanità.
Ciò è stato reso possibile con il trattare un altro filone dell’attualità più complessa che va a descriversi con le parole di Julian Assange: «La guerra principale, oggi, è la guerra dell’informazione».
Il Colloquio disamina il fenomeno delle Fake News, ma anche il concetto e la pratica della post-verità, quindi la distorsione dell’informazione, la disinformazione, la manipolazione dell’opinione pubblica, il mercato dell’informazione sia in campo giornalistico che militare, dunque osserva da vicino le narrazioni quali meccanismi capaci di plasmare il pensiero e la realtà con la conseguente trattazione dei temi della libertà di espressione, di stampa, di critica, etica nell’uso delle tecnologie e dei linguaggi cross over.
Con i focus sulla sicurezza in Africa, sulle insidie degli interventi umanitari, e sulle risposte dei movimenti pacifisti odierni si conclude e trova risposte il quesito del Colloquio Massoni, umanisti e militanti: Quali vie per la Pace? uno degli eventi più completi sulla questione della Pace per comprendere la Massoneria di oggi e le sue prospettive di lavoro nella società.
Chi siamo – i nostri Fondatori – Domande sulla Massoneria
Massoni celebri del nostro Ordine – Caratteristiche del nostro Ordine – Le Droit Humain nel mondo
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