
Emmanuelle Praet, giornalista giudiziaria, ha palesato la sua appartenenza massonica a Le Droit Humain durante una diretta nazionale di RTL Belgio nel gennaio del 2018.
Dichiarare o meno la propria appartenenza massonica è una questione che accompagna da sempre la vita dei Massoni, ma più importante è comprendere quanto la scelta di palesarla da parte del singolo sia in grado di apportare effettivi miglioramenti al mondo in cui viviamo.
Per questa ragione proponiamo oggi una riflessione del 1997 dell’Illustrissimo Fratello Aldo Biolchini, già Presidente del Consiglio Nazionale della Federazione italiana, Gran Commendatore e Rappresentante del Supremo Consiglio presso la Federazione italiana. Nel pieno rispetto della libertà del singolo Massone, egli già allora si domandava se all’operato di Questi non fosse più giusto e auspicabile affiancare la poderosa opera dell’Istituzione Massonica, immaginando che essa potesse esprimersi più apertamente. Egli ci conduce così a una domanda etica fondamentale nell’esatto punto di incrocio tra la coscienza del singolo Libero Muratore e quella della Collettività iniziatica. Una domanda utile soprattutto per i Massoni oggi più che mai affinché abbiano sempre la forza di guardarsi dentro e progredire consapevolmente.
L’OPERA DELL’INIZIATO MASSONE DENTRO E FUORI DAL TEMPIO, PER POTER “ESSERE” E “COMUNICARE” IN ARMONIA CON I PROPRI IDEALI.

Dichiarò la propria appartenenza massonica il Fratello del Droit Humain e premio Nobel per la pace Henri La Fontaine.
Questo mio intervento nasce dalle riflessioni scaturite dal pensiero del Potentissimo Fr.’. Amedeo Incerpi lasciatoci nell’ultima Tornata. Mi sono chiesto il motivo delle domande proposte alla nostra riflessione del Tema del prossimo Seminario; esse non sono nuove, ripropongono un problema già conosciuto e ribattuto in altre riunioni…
Per semplificare il mio concetto: […] È sufficiente che il Massone operi divulgando i suoi ideali e Principi tacendo la sua appartenenza massonica o non è invece necessario che nelle istituzioni profane compaia l’Istituzione Massonica?
Io sono convinto che il Massone è tale e così opera nel mondo, ma mi chiedo ancora oggi se per incidere e comunicare ciò sia sufficiente, o non debba essere coinvolto l’intero mondo massonico, cioè le Istituzioni, le Obbedienze. Se pensiamo ai risvolti o meglio alle attenzioni che il mondo profano riserva alla Massoneria ci rendiamo conto che si ricorda di noi sempre per gli eventi negativi: Massoneria deviata, scandali di singoli individui appartenenti alla Massoneria, eccetera. L’istituzione viene ricordata solo quando può essere messa in discredito per azioni poco lecite, poco oneste: se un Massone viene coinvolto in fatti scandalistici allora è normale che al suo nome venga associata la sua appartenenza. La Massoneria non viene mai citata per esempi nobili; Prendiamo Giuseppe Garibaldi, lui stesso viene ricordato come l’ “Eroe dei due mondi” ma nessuno associa il suo operato al fatto che è stato Gran Maestro della Massoneria. Cito lui, ma potrei fare numerosi esempi…
Sapevi che Giuseppe Garibaldi, primo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia auspicava l’ingresso della Donna in Massoneria, e che ha iniziato anche una delle sue figlie? Guarda il video (5′,51″)
Nel migliore dei casi, tutti i nostri Fratelli e Sorelle che hanno contribuito col loro sapere al Progresso dell’Umanità vengono ricordati per il loro merito in senso di benessere alla società ma mai per essere Massoni; allora, io mi chiedo, perché avviene questo?
PALESARE LA PROPRIO APPARTENENZA MASSONICA? PIÙ IMPORTANTE È CAPIRE QUALI EFFETTIVI MIGLIORAMENTI PUÒ APPORTARE ALLA SOCIETÀ IL SINGOLO MASSONE

Tra i personaggi che hanno dichiarato la propria appartenenza massonica ricordiamo il Fratello del Droit Humain Michel Renaud, uno dei giornalisti rimasti uccisi nell’attacco a Charlie Hebdo.
Mi domando, è sufficiente che il Singolo operi nel mondo profano senza che si conosca la sua appartenenza massonica? È giusto, per esprimersi, ancor più che comunicare, che la Massoneria resti ancora nascosta, non conosciuta nella sua vera essenza?
Io sono stato da sempre un sostenitore della tesi secondo cui il Massone non abbia bisogno di dichiararsi tale per farsi riconoscere o, meglio, per far conoscere i principi Universali di Fratellanza; ma oggi mi chiedo se ciò sia sufficiente per incidere profondamente nel mondo profano; o se sia preferibile che l’Istituzione – che come tale rappresenta più forze, più energie coagulate tutte al Bene e al Progresso dell’Umanità nel suo collettivo – si presenti con le sue Regole, coi suoi Principi, con la sua Morale. Ma mi domando anche:
LE OBBEDIENZE MASSONICHE SONO IN REGOLA? CIOÈ SONO IN GRADO DI PRESENTARSI AL MONDO PROFANO PER PROPORSI COME BENEFATTORI DELL’UMANITÀ?
Oggi continuo a pensare che il singolo Massone può fare e dare molto, ma contrariamente alle mie precedenti convinzioni credo altresì che la sua incidenza sia limitata, non sufficiente; utile ma non bastevole per una Umanità che brancola nel buio, nell’incertezza, nella non accettazione di valori Universali di Fratellanza e Uguaglianza. Permettetemi di fare una considerazione profana, attinente però ai giorni nostri: solo ora i nostri governanti hanno ammesso che l’ingresso dei profughi dell’Albania era un fatto umanitario, di solidarietà Umana, e non solo di pratiche amministrative e di contratti fra Nazioni […]

è stata un’attiva Sorella del Droit Humain la pittrice finlandese Ilona Harima.
Concludo, lasciando a noi tutti un Lavoro su cui riflettere seriamente, perché ritengo sia importante, tanto che se ne avrò la opportunità lo esporrò personalmente al prossimo Seminario Nazionale. Dobbiamo pensare a questo, e Vi dico che anche fra noi Massoni i pareri possono essere non uniformi. Però a questo punto pongo un’altra domanda, la cui soluzione richiede però come risposta un impegno di serietà:
SIAMO NOI PRONTI A PROPAGARE L’ISTITUZIONE MASSONICA?
A .’. G .’. D .’. G .’. A .’. D .’. U .’.
Oriente di Oristano, 15 marzo 1997 E.’.v.’. Fr.’. Aldo Biolchini